Tra tutti i Paesi d’Europa, l’Italia si attesta come il posto dove l’abuso edilizio risulta essere all’ordine del giorno: significa che praticamente 1 casa su 10 presenta almeno una costruzione o una ristrutturazione che non è stata segnalata al catasto. Un tempo queste magagne venivano coperte con le sanatorie edilizie, che andavano proprio a sanare queste beghe; oggi invece abbiamo più problemi.
Inoltre, il governo sta pensando di varare una serie di misure tutte volte a migliorare la regolamentazione delle costruzioni, che dovranno essere visionate sempre in modo legale e costruito. Diciamo che per l’edilizia mala tempora currunt, ma anche per gli stessi proprietari di immobili che richiedono interventi di ristrutturazione immediati.
In cosa consiste nel dettaglio l’abuso edilizio?
Con abuso edilizio si intende nello specifico qualsiasi costruzione o modifica per mezzo di ristrutturazioni di edifici che al catasto presentano una caratteristica non corrispondente alla nuova realtà dei fatti. Inoltre, così com’è presentato in Italia, rappresenta un problema significativo, con grossi impatti sulla sicurezza, sull’ambiente e sulla pianificazione urbana.
E’ importante quindi rispettare le normative edilizie, poiché spesso i lavori che vengono spesso svolti senza autorizzazioni, mettendo a rischio, ad esempio, l’incolumità di quanti ci lavorano, e andando a favorire così il lavoro in nero; inoltre, ci sono grossi impatti sull’ambiente, perché non venendo richiesta nessuna autorizzazione si può costruire indiscriminatamente, andando a colpire gli spazi destinati alle aree verdi. Insomma, si tratta di un continuo infrangere regole.
Quali novità ci sono?
Proprio alla luce dei continui abusi e delle difficoltà a sottoporre a un controllo più capillare questa situazione che continua a dilagare senza sosta non è molto difficile; quindi servono delle misure volte a contenere il progressivo diffondersi, affinché non si pensi di poter delinquere in modo assolutamente indisturbato. Si è pensato di dare vita allora a un decreto chiamato Salva Casa, che presenterà i seguenti punti:
- deroghe sui limiti di distanza tra edifici
- nuovi interventi di edilizia libera
- definizione di stato legittimo
- semplificazioni per il cambio di destinazione d’uso
- deroghe per l’agibilità dei mini-appartamenti
- modifiche in merito a demolizione e alienazione
- sanatoria di interventi in parziale difformità
Come si può ben vedere, i punti toccati dal decreto sono molteplici e per fortuna si può tranquillamente ipotizzare che ci saranno grosse novità anche in merito alle multe da pagare in caso in cui si venga scoperti in flagranza di reato, cioè mentre l’abuso edilizio è in corso d’opera. Ad esempio, si pensi a una costruzione senza permessi o in assenza di segnalazione certificata: la sanzione va da un minimo di 1.032 euro, ma può arrivare fino a oltre i 10.000 euro.
Insomma, ci attende un 2025 con un grande bagaglio ricco di novità che interessano chiaramente tutta una serie di miglioramenti in quanto al controllo degli abusi edilizi. Finalmente così ci sarà un piano volto non al controllo, ma alla pianificazione di tutti questi lavori, che adesso potranno avere la possibilità di percorrere strade più veloci verso l’attuazione dei lavori.